IL FILM
Renato de Maria
Nato a Varese, cresce a Bologna
dove studia Scienze Politiche e Filosofia.
Nel 1982 vince il 1° premio per la miglior produzione video
al Festival Cinema Giovani di Torino con alcuni lavori autoprodotti:
Tapeshow (rimontaggio iterattivo di serial americani),
Stress Therapy (montaggio iterato e sperimentale di
immagini registrate dal telegiornale), Trilogy of banal life
(tre episodi narrativi in stile demenziale con Freak Antoni, cantante
degli Skiantos) e Telepornovisione (primo videoclip
del gruppo punk-rock Gaznevada).
Tra il 1982 e il 1985 alterna produzione indipendente, installazioni
video in gallerie darte e concerti rock alla collaborazione
con la RAI, per cui realizza alcuni lavori di danza contemporanea
con la compagnia Sosta Palmizi e filmati da varie città del
mondo per diverse trasmissioni televisive.
Nel 1988 realizza in 35mm con la fotografia di V.
Storaro Love is the answer, video distribuito in tutto
il mondo a favore della campagna di solidarietà per i malati
di AIDS e, lanno seguente, cura per la Rainforest Foundation
Raonis return, un documentario in 35mm con Sting,
girato nella foresta amazzonica.
Nel 1990 fonda la casa di produzione indipendente
Monochrome, per la quale scrive, dirige e produce diversi lavori,
tra cui IL TRASLOCO (16mm, colore, 1991), docu-dramma sugli anni
70 a Bologna, presentato con successo al Festival Cinema Giovani
di Torino e ad altri festival italiani e internazionali e in seguito
acquistato da RAITRE e trasmesso la sera del 25 dicembre 1991. Tra
gli altri lavori documentari ricordiamo La città parlata,
Matti a Parole, Lu Papa Ricky, ritratto
di un giovane rapper dei centri sociali, presentato al Festival
di Torino e trasmesso da RAITRE per la serie Storie Vere.
Tra il 1993 e il 1995 è ideatore e produttore
del Laboratorio Cinematografico Pilastro,
dove, nel corso dei due anni di attività, 150 ragazzi del
quartiere Pilastro di Bologna hanno potuto scrivere 15 sceneggiature
e realizzare corti e reportages sulla loro vita.
Nel 1996 scrive e dirige il suo primo lungometraggio,
HOTEL PAURA, con Sergio Castellitto, Isabella Ferrari e Iaia Forte.
Il film partecipa in concorso al Festival Internazionale di San
Sebastian e viene poi presentato in numerosi festival internazionali
in tutto il mondo. Ottiene inoltre il Premio Sacher dOro per
la Miglior Opera Prima, il Premio Sacher dOro per il Miglior
Attor Protagonista ed il Premio Casa Rossa per il Miglior Attore
Protagonista al Festival di Bellaria.
Nel 1999 realizza in Ruanda e Burundi I figli
dellodio, un documentario molto duro sul tema dellodio
etnico tra Hutu e Tutsi, trasmesso in prima serata su RAITRE.
Nel 2000 ha diretto come unico regista la serie di
24 episodi Distretto di polizia (16mm, suono in presa
diretta), andata in onda su Canale 5.
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